Chi meglio di un ladro può insegnare come difendersi dai furti in appartamento? Così, un team di criminologi dell’Università della North Carolina di Charlotte ha deciso di intervistare 422 detenuti per furto e ha prodotto lo studio Understanding decisions to burglarize from the offender’s prospective (Capire le decisioni sul furto dal punto di vista degli svaligiatori). Un primo dato sorprendente emerso dalla ricerca è la quantità di furti che non sono frutto di pianificazione. “Solo un terzo degli intervistati dichiara di aver raccolto prima informazioni sul suo bersaglio. La scelta è quindi per lo più fatta sul momento e diventano importanti tutti gli indizi che, per i ladri, rendono una casa meno attraente di un’altra” dice l’autore principale dello studio, Joseph B. Kuhns, che prima di insegnare criminologia a Charlotte è stato consulente del dipartimento di giustizia Usa.
Ma cosa scoraggia un ladro ad entrare in una casa? Al primo posto, secondo gli intervistati, la presenza di persone sul luogo (60 per cento), rumori dentro l’appartamento (48 per cento), un allarme o anche solo la vista di un adesivo che ne annuncia la presenza (46 per cento), la vista dei vicini da casa (45 per cento), le telecamere (42 per cento), la presenza di traffico d’auto vicino alla casa (41per cento), la carenza di vie di fuga (37 per cento), un’auto dentro il cancello (35 per cento), un cane (34 per cento) e sbarre di ferro (25 per cento).
Kuhns ha chiesto ai 422 ladri come si accertano che la casa sia vuota. “Oltre ai modi più ovvi, come suonare il campanello, osservare le serrande durante il giorno o l’accumulo di posta nella cassetta, c’è qualche stratagemma più raffinato, come tener d’occhio la parte esterna dei condizionatori d’aria per vedere se entrano in funzione”. Il consiglio è perciò, ovviamente, fingersi sempre in casa, per esempio impostando luci che si spengono e accendono a intervalli ma non regolari: i ladri hanno più remore ad avvicinarsi a una finestra o a una vetrina illuminate perché la loro sagoma diventa più visibile per chi può osservare la scena dalla strada.” Anche la posizione della casa è un fattore da non sottovalutare: le case e i negozi che fanno angolo sono più a rischio, perché offrono più direzioni per la fuga. E chi è già stato visitato dai topi d’appartamento, non si consideri “vaccinato”. “Anzi è ancora più a rischio: quasi tutti i ladri hanno rivelato di prendere di mira più volte lo stesso appartamento o appartamenti vicini, perchè hanno già una stima attendibile delle misure di sicurezza da superare” spiega Kuhns.”Infine, è curioso anche sapere come si comportano i ladri una volta entrati in casa. “La prima stanza che visitano è sempre la camera da letto principale, dove si aspettano di trovare gli oggetti di maggior valore. E il primo mobile esaminato è il comò, seguito da comodino, letto e armadio. Se qui trovano qualcosa di valore nella maggior parte dei casi non cercano altrove, perché il tempo gioca contro di loro. Prima di uscire, molti visitano però il soggiorno, mentre la stanza più evitata di solito è quella dei bambini, che si presume priva di oggetti di valore” Ricordiamoci però che il fattore cruciale e peggiore nemico per i ladri è sempre il tempo: il pronto intervento agisce proprio su questo fattore, impedendo ai malviventi di portare a termine le loro operazioni.