Quante volte al giorno ci capita di essere ripresi da telecamere? Ma tutti questi impianti sono in regola con le normative vigenti? Vogliamo evitare di rischiare sanzioni economiche molto pesanti o qualche causa da parte di dipendenti?
1. in tutti i siti sottoposti a videosorveglianza si deve apporre in maniera visibile un apposito cartello (vedi esempio a lato) di dimensioni appropriate che avvisa chiunque sta per accedere che la zona è videosorvegliata. Su questo cartello deve essere segnalato chi effettua la registrazione e per quali fini (tutela del patrimonio, ragioni di sicurezza).
2. Va posta molta attenzione al luogo dove vengono installate le telecamere: va limitato l’angolo visuale delle riprese evitando immagini dettagliate, ingrandite o dettagli non rilevanti.
3. Occorre verificare con precisione il periodo di eventuale conservazione delle immagini (la legge prevede un max di 48 ore con l’eccezione di luoghi definiti “a rischio”, es.gioellerie, tabaccherie, etc dove il max consentito è una settimana) prima della loro cancellazione e prevedere la loro conservazione solo in relazione ad illeciti che si siano verificati o ad indagini delle autorità giudiziarie o di polizia.
4. Occorre designare per iscritto i soggetti –responsabili e incaricati del trattamento dei dati (che abbiano firmato l’apposita modulistica sulla normativa della privacy)- che possono utilizzare gli impianti e prendere visione delle registrazioni avendo cura che essi accedano ai solo dati personali strettamente necessari e vietando rigorosamente l’accesso ad altri soggetti, salvo che si tratti di indagini giudiziarie o di polizia.
5. Tutti i dati raccolti non possono essere utilizzati per finalità diverse, es. pubblicità od analisi di comportamenti di consumo) e non possono essere diffusi né comunicati a terzi.
6. Per gli impianti di videosorveglianza finalizzati alla sicurezza individuale (per esempio il controllo della propria abitazione) è obbligatorio che le telecamere riprendano esclusivamente l’interno della propria proprietà.